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MECENATI OF THE XXI CENTURY
In this page you will find the Institutional and Corporate participants in the 2018 edition
of the "Art Patrons of the XXI century" Awards.
The Awards will be conferred during a ceremony on November 28th
at the European Parliament in Brussels (Belgium). See agenda here.
The Social Media Award has been suspended due to irregularities in the online voting process.
MUSEO FRATELLI COZZI (Italy)
“L’Alfa Romeo non è una semplice fabbrica di automobili: le sue auto sono qualche cosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. È una specie di malattia, l'entusiasmo per un mezzo di trasporto. È un modo di vivere. I suoi elementi sono quei tratti essenziali dello spirito umano che non possono essenziali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica. Si tratta di sensazioni e passione, cose che hanno a che fare più col cuore che col cervello.” - Orazio Satta Puliga, direttore e progettista Alfa Romeo dal 1946 al 1974.
La genesi del museo: un imprenditore che diventa un collezionista, che colleziona “oggetti d’arte” . Questo sicuramente è stato lo spirito che lo ha animato. Per lui non erano e non sono solo auto. Per lui e per milioni di Alfisti nel mondo. Sono opere dell’ingegno umano di meccanica, design, ingegneria, così come ha sintetizzato in maniera molto efficace un recensore in Tripadvisor: - Credo che entrare in questo luogo "sacro" per i veri Alfisti sia come entrare in San Pietro per un cristiano cattolico. Ho avuto la fortuna di poter visitare il Museo Cozzi di Legnano … mi ha aperto questo luogo meraviglioso. Cresciuto in mezzo alle Alfa di mio zio … mi sono trovato immerso e circondato da tutte quelle Alfa che mi facevano sognare da piccolo a cominciare dalla 1900 Super per finire alla serie Giulia GT 1300 junior, 1600 e 2000 Quadrifoglio Verde passando per le varie Giulietta Berlina ed Alfette senza dimenticare le Spider 1300 e 1600 ed infine il Duetto Osso di seppia ed a coda tronca. Avrei voluto restare lì per giorni e giorni e sedermi ancora al volante di questi gioielli ITALIANI che hanno fatto la storia del nostro Paese … tappa obbligata per gli Alfisti ed anche per chi non lo è ... una galleria d'Arte imperdibile.-
Come descrivere Pietro Cozzi? Osiamo definirlo un imprenditore illuminato, che investe per creare una collezione privata di oggetti iconici, a livello mondiale, e che poi trasforma in una collezione pubblica: un museo. Per tutti.
Entrando nel museo è spontaneo considerare le nostre auto come unicum, una raccolta di arte. La realizzazione stessa del luogo che le ospita, un progetto concepito per accogliere opere d’arte, come un vero e proprio museo.
Scrive la rivista “Abitare” in occasione del numero dedicato al Salone del Mobile 2016: “Una delle più complete collezioni di Alfa Romeo ha trovato una collocazione suggestiva all’interno di un ex magazzino ipogeo degli anni Cinquanta. Il progetto è di Gabriele e Oscar Buratti, che hanno costruito una complessa scenografia per esaltare i singoli pezzi in mostra e incantare gli appassionati. … il museo presenta tre navate ritmate da una serie di colonne che insistono su un pavimento concepito come un manto stradale, trattato con cemento grezzo resinato nero sul quale sono state dipinte le classiche strisce bianche tratteggiate di mezzeria. Nelle navate laterali si trovano le berline da una parte e le coupé dall’altra, allineate come se fossero state parcheggiate in attesa di riprendere il cammino; la navata centrale accoglie invece le spider, sfalsate su due corsie, idealmente in moto lungo la strada. Sul perimetro delle navate laterali si trovano poi delle nicchie simili a cappelle che ospitano il Cozzi.Lab: una laboratorio a disposizione di studiosi e ricercatori per consultare i documenti e i materiali connessi alle automobili: dai libretti di circolazione ai disegni originali delle auto, alla grafica del marchio fino ai manifesti pubblicitari.”
Arte poi sono anche i singoli pezzi: ancora prodotti quasi artigianalmente (come la 2500 Freccia D’Oro del 1950 della Carrozzeria Alfa Romeo – detta "Il Gobbone") o vestiti da carrozzieri che diventano “sarti”: da Zagato a Farina a Touring a Bertone.
E se anche i grandi artisti del '900 disegnarono sculture per celebrare i piloti che vincevano sulle Alfa Romeo, non stavano forse dedicando arte a chi guidava opere d’arte?
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